Thovez 11

Thovez 11

Il fascino di un grande modello architettonico in Stampa 3D

Cliente: GEDIM

challenge

Plastico di supporto alla campagna commerciale di una importante iniziativa immobiliare a Torino.

solution

Modello in scala dell'intero complesso, realizzato in stampa 3D ad alto dettaglio, interamente a colori, su un basamento in resina.

Tra sempre strumento di comunicazione privilegiato per l’architettura, il modello in scala assume un ruolo centrale in un’esperienza Real Estate innovativa, supportando l’intero construction lifecycle nell’ottica di un investimento a lungo termine che vede nella fase di vendita il suo momento iniziale. Il plastico di Thovez 11, realizzato in stampa 3D full color ad alta risoluzione rappresenta tuttora uno degli esempi più significativi nel contesto torinese.

La tradizione del modello, o plastico, come spesso viene altrimenti definito, trova radici molto profonde nella storia dell’Architettura. E’ infatti certo, scripta manent, che Vitruvio l’abbia teorizzato nel De Architectura, ma risulta altrettanto certo che l’impiego dei modelli lignei fosse una pratica diffusa dai tempi dei Sumeri e degli Egizi.

Tra i modelli in scala più celebri dell’architettura storica che ci sono giunti, vanno ricordati gli studi per la Cupola di Santa Maria del Fiore, ad opera di Filippo Brunelleschi, oppure il colossale plastico della Basilica di San Pietro a Roma (realizzato in scala 1:30!), a cura di Antonio Sangallo il Giovane. Lo stesso Leon Battista Alberti, oltre a farne uso per i propri progetti, nel De Re Aedificatoria teorizzò la fondamentale importanza del modello nella verifica di coerenza rispetto al disegno su carta.

La pratica del modello in scala ha quindi accompagnato tutte le più importanti opere architettoniche della storia, e si è tramandata con successo fino ai nostri giorni.

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Il modello ligneo del Castello di Rivoli, realizzato su disegno di Filippo Juvarra, in scala 1:50 ed attualmente conservato presso le sale di Palazzo Madama (credits Palazzo Madama – Museo Civico di Arte Antica – Torino)

Se gli antichi riscontravano nel modello la fondamentale utilità della simulazione e della verifica geometrica e strutturale, tali limiti sono oggi facilmente risolvibili progettando con strumenti CAD-BIM. Lo stesso non si può dire per quanto riguarda l’aspetto percettivo, in particolare per la comunicazione del progetto al pubblico. Il modello fisico, oggi realizzabile grazie alle più avanzate tecniche e metodologie di stampa 3D, ha mantenuto una funzione essenziale in tal senso. Le tecnologie 3D di più recente implementazione, come il rendering, la realtà virtuale ed aumentata, consentono di far vivere un’esperienza realistica ed immersiva al potenziale cliente, ma non consentono di far toccare con mano l’architettura.

Il modello fisico non è stato affatto superato dal digitale. Si è piuttosto generata una sinergia tra le varie tecnologie 3D, che consente di costruire tutti gli strumenti di marketing e comunicazione utili a supportare le fasi della progettazione e della vendita.

La stampa 3D per l’architettura ha costituito per Protocube Reply un punto di partenza, oltre dieci anni fa, nell’offerta di soluzioni professionali basate su questa tecnologia. Da allora molte cose sono cambiate, la stampa 3D  stessa si è certamente evoluta, ma il fascino del lavorare su un modello è rimasto sempre lo stesso. L’emozione di costruire l’architettura è qualcosa che va oltre l’immaginarla, il vederla. Significa raccontarla, farla toccare con mano, come nel caso di Thovez 11.

UN COMPLESSO IMMOBILIARE DI GRANDE PRESTIGIO: THOVEZ 11
 L’intervento “Thovez 11” rappresenta ben più di un semplice recupero architettonico ai fini residenziali. Nel contesto di un’ambiziosa operazione immobiliare, c’è tutta la responsabilità di conservare e valorizzare un importante ambito di storia torinese. Il complesso, che sorge in un parco secolare di 25mila metri quadri, è stato realizzato tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, appena sopra l’attuale Piazza Crimea. Gli edifici sono stati per molti anni sede dell’Istituto delle Suore del Sacro Cuore, un collegio femminile di livello internazionale, capace di ospitare tra le proprie allieve anche la regina Paola del Belgio, prima di passare il testimone al Lycèe Français.
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Immagine storica di Villa Santa Maria del Fiore, edificio principale del complesso che ha ospitato prima l’Istituto delle Suore del Sacro Cuore, poi il Lycèe Français (credits Archive générale de la Société du Sacré-Cœur)

L’iniziativa immobiliare del Gruppo Ferrero SpA ha consentito a Thovez 11 di rinascere, con un progetto che prevede il restauro e il recupero delle ville che compongono l’intero complesso, oltre ad un rilevante progetto paesaggistico teso a riqualificare il parco in cui insistono i fabbricati. L’obiettivo è quello di realizzare delle residenze di alto livello, puntando sia sulla qualità degli spazi che sulla posizione esclusiva. Thovez 11 si colloca infatti nei pressi di una terrazza naturale su Torino, a pochi passi dal centro della città, cui si può accedere comodamente a piedi.

La costruzione di Thovez 11 si avvale dell’esperienza ultra centenaria di un’impresa come la Colombo Costruzioni.

L’esigenza di Gedim, esclusivista per la commercializzazione di Thovez 11, è stata molto chiara sin dal primo contatto: realizzare un modello in scala da posizionare nell’ufficio vendite. Data la grande dimensione del complesso in vendita, i responsabili della campagna commerciale hanno infatti ritenuto fondamentale poter offrire una visione d’insieme e “far toccare con mano” Thovez 11 ai potenziali acquirenti.

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Immagine complessiva di Thovez 11, che insiste in un’area collinare di oltre 25mila metri quadri, oggetto di un attento recupero paesaggistico, oltre che architettonico (credits Gedim Spa)

UN GRANDE MODELLO, UNA GRANDE RESPONSABILITA’

Il briefing proposto da Gedim lasciava sin da subito intuire potenzialità ben maggiori di quelle che sarebbe lecito aspettarsi da un semplice plastico per la vendita immobiliare.

Nel caso di un’opera così rilevante, che comporta un cantiere della durata di molti mesi, in cui entrano in gioco tantissime figure professionali e non, il plastico, anche inconsapevolmente, finisce per assumere un ruolo molteplice configurandosi quale attore protagonista di molti momenti del cosiddetto construction lifecycle. Si (im)pone innanzitutto quale punto di contatto, per una prima comunicazione, tra tutti gli addetti ai lavori. Questo a prescindere dall’obiettivo primario, che rimane quello di supportare la vendita.

Il plastico è uno strumento di presentazione, attorno al quale è possibile articolare una serie di attività promozionali che vanno oltre la conclusione dell’operazione, configurandosi a tutti gli effetti quale un investimento a lungo termine. Quando il cantiere sarà ultimato, quando tutte le unità immobiliari saranno state vendute, il plastico potrà essere ricollocato in una sede di rappresentanza del soggetto promotore, quale testimonianza ulteriore finalizzata alla promozione aziendale.

Quale soluzione dare? Come soddisfare le ambizioni costituite da una pluralità di obiettivi? L’esperienza di centinaia di plastici realizzati in contesti diversi, per obiettivi differenti e un comprovato know how nelle tecnologie di stampa 3D sono la base di quell’approccio taylor made che caratterizza tutti i progetti di Protocube Reply. Per trovare soluzioni uniche, in grado di offrire il miglior punto di incontro tra creatività, tecnica e rispetto del budget imposto dalla committenza.

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Il plastico di Thovez11 ha una dimensione di oltre 250cm di lato, ed è caratterizzato da migliaia di parti assemblate secondo una pianificazione che per certi versi riprende le logiche di un “vero” cantiere edile (credits Protocube Reply)

LA STAMPA 3D: UNA TRADIZIONE CHE SI INNOVA, ALL’INSEGNA DI NUOVE POTENZIALITA’ ESPRESSIVE

Un “semplice” rendering non basta. Appaga sul piano dell’immagine, offrendo la previsione perfetta del risultato, ma non può sostituire le emozioni che un potenziale cliente ha quando può toccare, oltre che vedere, la sua futura casa. Quel brivido che corre lungo la schiena si prova soltanto grazie al contatto con qualcosa di fisico. Di reale.

Una strategia di comunicazione per una campagna commerciale è dunque il risultato di un’attenta regia nei contenuti visivi, per catturare l’attenzione del cliente senza perdersi nella varietà di soluzioni che attualmente sono disponibili. In questo contesto il plastico costituisce da sempre una garanzia di successo.

Rispetto alla modellistica tradizionale, il principale vantaggio offerto dalla stampa 3D è dato dal poter combinare la precisione di un modello 3D digitale con la fisicità del modello reale. In altri termini, è possibile ottenere una qualità elevata con costi sempre più accessibili, soprattutto se relazionati al budget di operazioni di questo genere. Il processo consente di mantenere il fascino e il risultato di una lavorazione artigianale, con quei vantaggi legati all’automazione che soltanto le tecnologie digitali sono in grado di garantire.

Il modello realizzato per Thovez 11 è in scala 1:150, per una dimensione di circa 250cm di lato, valutato quale miglior compromesso tra esigenze di leggibilità dell’architettura, trasporto / installazione nella sede prevista e budget a disposizione. E’ stata utilizzata una tecnica di stampa 3D full color, per ottenere parti ad elevato dettaglio in grado di garantire il maggior “fotorealismo” possibile, sia per gli edifici che per il vasto connettivo in cui sono contestualizzati. Per gli elementi di completamento, quali la vegetazione, e la grande base su cui alloggia l’intero modello sono state invece impiegate tecniche tradizionali.

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Il modello realizzato in stampa 3d è in grado di garantire un livello di dettaglio molto elevato, un particolare che consente di ottimizzare le dimensioni, rispettando quindi i vincoli imposti dallo spazio espositivo e dai budget disponibile. Senza compromessi in termini di qualità (credits Protocube Reply)

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